Le lezioni di questo insegnamento si iscrivono all’interno di una prospettiva il più possibilmente autentica dell’eredità giudaica e cristiana, sistematicamente posta a confronto con specifici contesti storici, sociali, culturali, politici. In ogni caso, le dinamiche educative vengono lette all’interno dei paradigmi della scienza comparata del comportamento: etologia ed etologia umana.
Obiettivi formativi (in termini di risultati di apprendimento attesi) L’obiettivo primario del corso è quello di incentivare lo sviluppo delle capacità critiche del futuro educatore, ritenuto come quella persona capace di: leggere i contesti, valutarne con discernimento potenzialità e limiti in vista della formazione degli individui, mettere in atto e applicare appropriate strategie e metodologie educative. Accanto a questo, di volta in volta diventa fondamentale stimolare capacità di confronto e di collaborazione sugli specifici argomenti trattati.
Nella fattispecie il corso avrà per titolo: “Fondamenti e finalità dell’attività educativa: prospettiva evoluzionistica e prospettiva cristiana”. Da dove nasce l’esigenza di educare? È scontato che ciò debba avvenire? che posto ha l’educazione nella civiltà dei singoli popoli? quali sono i suoi specifici obiettivi? qual è il ruolo che svolge e verso quale finalità si dirige? La teoria dell’evoluzione e le sue implicanze culturali, da una parte, e il modello di civiltà implicito nell’insegnamento giudaico e cristiano, dall’altra, rispondono a gran parte delle suddette domande in maniera abbastanza convergente e unitaria a dispetto di uno stereotipo che li vuole distanti, se non addirittura opposti.
Per quanto anticipato, va da sé che la forma più indicata e usata didatticamente è quella del continuo colloquio, basato su letture affrontate insieme o individualmente e poi immediatamente verificate in sede di approfondimento, discussione, confronto. La ragione di tale strumento è conforme agli obiettivi del Corso di studii, miranti a qualificare la figura di un educatore, sufficientemente preparato teoricamente e capace professionalmente e umanamente di portare a compimento i proprii obiettivi. L’uso di strumenti audiovisivi e di supporto didattico tecnologico è di volta in volta funzionale alla bontà dello scopo prefissato e non supplisce mai il dialogo e il confronto de visu. Nel caso di didattica a distanza, la strategia sarà quella della modalità sincrona senza video-registrazione oppure con la video-registrazione resa necessaria dall’assenza di qualche componente il gruppo di apprendimento.
Metodi e criteri di valutazione dell’apprendimento Posta la didattica in questi termini, una prova o prove di valutazione datate, ufficiali o formali esistono solo ai fini delle verbalizzazioni degli esami, perché l’esame è in verità in occasione di ogni lezione. La valutazione consiste nella valorizzazione del tempo, dell’energia, dell’entusiasmo, della dedizione, collaborazione e partecipazione dimostrata dagli allievi in occasione delle cosiddette “lezioni”. Difficilmente una didattica di questa natura genera divarii sostanziali tra i partecipanti quanto ai meriti finali: chi non ottiene una valutazione sarà chi probabilmente non avrà avuto modo di “partecipare” alle “lezioni” e, solo in tal caso”, riceverà l’elenco del materiale bibliografico da studiare e sul quale poi riferire in occasione di un esame consistente in una prova orale. Entrambe tali possibilità sono compatibili con l’eventualità di verifiche d’esame in modalità a distanza.
I testi di riferimento sono: - il volume XVII, n. 1-2/2007 della rivista “Ou. Riflessioni e provocazioni” dal titolo: Konrad Lorenz. Dall’etologia alla filosofia (a c. di Romolo Perrotta) – che verrà fornito direttamente da me agli studenti al costo di copertina di € 13.00; - pagine scelte dal volume di Pierre Teilhard de Chardin, Il fenomeno umano, Queriniana, Brescia 1995 – che verranno gratuitamente dispensate, in formato cartaceo o elettronico